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Published May 26, 2025 | Version v1
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Governi privati e intelligenza artificiale

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Description

In natura, non si danno né mercato né capitale. Il mercato, il capitale e le aziende sono creature del diritto, come scrivevano i difensori delle prime leggi antitrust, negli Stati Uniti, dal 1890.

È la legge giuridica a creare le corporations e le regole del mercato e chi - anziché salvaguardare la concorrenza e alcuni beni comuni - opti a favore della regolazione dei monopoli, ponendo le basi giuridiche della loro esistenza, compie una scelta a favore di norme giuridiche che condurranno a oligarchie, a dispotismi e all'instaurarsi di relazioni feudali. La scelta è politica.

Il carattere artificiale del mercato e l'incompatibilità della concentrazione del potere economico con le libertà individuali e la democrazia sono state oscurate, per alcuni decenni, attraverso la diffusione di dottrine economiche consequenzialiste, improntate a una naturalizzazione del mercato e al modello neoliberale della sovranità del consumatore. Le prerogative regali che John Sherman associava alle concentrazioni monopolistiche private sono diventate così, oggi, una realtà.

La medesima constatazione dell'incompatibilità tra miliardari e democrazie che Louis Brandeis utilizzava come argomento contro la concentrazione di capitale è oggi utilizzata dai miliardari come argomento contro la democrazia: i “capitalisti della frammentazione” hanno ottenuto la creazione, in varie parti del mondo, di "corporations sovrane":  zone franche e città start-up nelle quali sperimentano la realizzazione di un capitalismo senza democrazia.

Il neoliberalismo è un'ideologia intrinsecamente autoritaria, concettualmente incompatibile con la democrazia e i diritti individuali. Richiede perciò costanti interventi di disciplinamento, controllo e repressione delle istanze collettive di cui pur nega l'esistenza. La razionalità ideale del neoliberalismo, che si esaurisce nel perseguire la massimizzazione degli obiettivi individuali o aziendali ed esclude perciò, quali errori cognitivi, le decisioni influenzate dall'empatia, coincide con il profilo dello psicopatico. Senza la capacità di distinguere le persone dalle cose e di attribuire alle prime un valore incondizionato, una dignità e dei diritti, si può infatti ritenere razionale uccidere un lavoratore, come scrive Cory Doctorow, se “uccidere un lavoratore mi costa 1.000.000 di dollari in sanzioni e mi fa risparmiare 1.000.000,01 dollari in spese operative”. Se esamino la situazione di due milioni di persone in un campo di sterminio a cielo aperto, a Gaza, in una regione costiera, può venirmi l'idea, considerato il clima e il mare, di “dislocare” quei due milioni di persone da qualche altra parte e trasformare Gaza nella “Riviera del Medio-Oriente”, ossia in una “corporation sovrana”, “Gaza Inc.”.

Non è difficile immaginare quale concezione dell'intelligenza artificiale possa essere elaborata entro una simile impostazione.

L'intelligenza artificiale generale è concepita, nei termini neoliberali della razionalità strumentale di individui atomizzati, come la capacità di un singolo agente di raggiungere obiettivi o massimizzare ricompense. Quanto a all'avvento di una “superintelligenza” artificiale e al rischio di estinzione, per l'umanità, nel caso in cui i valori di questa superintelligenza non siano “allineati” a quelli umani, non sorprende che questa superintelligenza immaginaria abbia le sembianze e la razionalità di un'azienda che, entro un regime neoliberale, miri a procedere con l'andamento di una metastasi, come qualsiasi aspirante monopolista.

L'ossessione per la costruzione di sistemi intelligenti tradisce l'obiettivo di un'automazione pura, ossia di una mera sostituzione di capitale a lavoro: si generano così la diffusione di “automazione approssimativa” e benefici assai modesti in termini di produttività, ma si ottengono il disciplinamento e il controllo dei lavoratori, la concentrazione della ricchezza e il suo spostamento verso l'alto. Poiché il diritto, come ricordava Benedetto Croce, è sempre l’esito dei rapporti di forza e del consenso, si fa in modo che i lavoratori siano in grado di concepire, quale unica alternativa rispetto a un'automazione scadente e alla loro riduzione a ingranaggi, la prospettiva fantascientifica di una loro generale sostituibilità con macchine e robot, che ne schiacci ulteriormente la forza contrattuale.

A chi inquini il dibattito pubblico con inapplicabili linee guida, anemici standard tecnici e fantasie sulla moralizzazione di inesistenti menti artificiali, convogliando le istanze democratiche in qualche ininfluente consultazione pubblica, occorre ricordare che gli unici agenti artificiali esistenti sono le corporations, come Louis Brandeis osservava, e l'unico approccio democratico all'intelligenza artificiale è quello anti-monopolistico.

 

Abstract

Daniela Tafani

Private governments and artificial intelligence

 

In nature, there are no markets or capital. As the defenders of the first antitrust laws in the United States wrote in 1890, markets, capital, and companies are creatures of law.

Those who opt for the regulation of monopolies instead of safeguarding competition and certain common goods are making a choice in favor of legal norms that will lead to oligarchies, despotism, and the establishment of feudal relations. It's a political choice.

The artificial nature of the market and the incompatibility of the concentration of economic power with individual freedoms and democracy have been obscured for several decades by the spread of consequentialist economic doctrines, based on a naturalisation of the market and the neoliberal model of consumer sovereignty. The kingly prerogatives that John Sherman associated with private monopolistic concentrations have thus become a reality today.

The same observation of the incompatibility between billionaires and democracies that Louis Brandeis used as an argument against the concentration of capital is now used by billionaires as an argument against democracy.

Neoliberalism is an inherently authoritarian ideology that is conceptually incompatible with democracy and individual rights. It requires constant intervention to discipline, control, and repress collective demands, whose very existence it denies. The ideal rationality of neoliberalism, which is exhausted in the pursuit of the maximization of individual or corporate goals and therefore excludes decisions influenced by empathy as cognitive errors, coincides with the profile of the psychopath. Without the ability to distinguish people from things and to attribute unconditional value, dignity, and rights to the former, it can in fact be considered rational to kill a worker – as Cory Doctorow writes – if “killing a worker costs me $1,000,000 in fines and saves me $1,000,000.01 in operating costs”. If I examine the situation of two million people in an open-air extermination camp in Gaza, in a coastal region, I might get the idea, given the climate and the sea, to “relocate” those two million people somewhere else and turn Gaza into the “Middle East Riviera,” that is, a “sovereign corporation,” “Gaza Inc.”

It is not difficult to imagine the kind of “artificial intelligence” is being developed within such a framework. General artificial intelligence is conceived, in neoliberal terms of the instrumental rationality of atomized individuals, as the ability of a single agent to achieve goals or maximize rewards. As for an imaginary superintelligence, it is not surprising that it has the appearance and rationality of a company which, within a neoliberal regime, aims to proceed with the progression of a metastasis, like any aspiring monopolist.
The obsession with building intelligent systems betrays the goal of pure automation, i.e., the mere replacement of labor with capital. This leads to the spread of “so-so automation” and very modest gains in productivity, but it also results in the disciplining and control of workers, the concentration of wealth, and its shifting upwards. Since law, as Benedetto Croce reminded us, is always the result of power relations and consensus, workers are made to believe that the only alternative to poor automation and their reduction to cogs in a machine is the science fiction prospect of their general replaceability by machines and robots, which further crushes their bargaining power.

Those who pollute public debate with inapplicable guidelines, anaemic technical standards, and fantasies about the moralisation of non-existent artificial minds, channelling democratic demands into some inconsequential public consultation, should be reminded that the only artificial agents that exist are corporations, as Louis Brandeis observed, and that the only democratic approach to artificial intelligence is the anti-monopolistic one.

 



Files

Daniela Tafani - Governi privati e intelligenza artificiale - 26 maggio 2025.pdf

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References