L'isotopia di Baia negli «Hendecasyllaborum libri» di Pontano
Description
La raccolta sembrerebbe composta «in tempi diversi, ma non in un lungo periodo, probabilmente nel decennio 1490-1500», anni significativi per il Pontano, che si ritrova ad affrontare il lutto dell’amata moglie Adriana e ad assistere alla discesa di Carlo VIII a Napoli: di fronte all’avanzare della storia, al frammentarsi degli affetti e della realtà della corte, Pontano allestisce una «sozialerotische Utopie» che ha come scenario privilegiato le terme di Baia, luogo di ritiro mondano e di piaceri. Per questo, il titolo così come viene proposto dal Summonte individua quelli che Enrico Testa definirebbe i due «generatori di coerenza» del canzoniere: la scelta metrica, che privilegia l’endecasillabo falecio, e l’ambientazione baiana. L’endecasillabo getta il raffinato ponte con gli auctores classici, Catullo e Marziale, mentre Baia, più che uno scenario tangibile, è un «luogo poetico» al quale possono collegarsi per contiguità metonimica tutte le scene variamente dipinte dal Pontano, purché l’erotismo e la diffusa voluptas appaiano presenti e pervasivi.
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