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Come tutti i sabati, il primo ad arrivare è Elio. Alza la saracinesca, che fa il solito gran baccano (chissà quando la sostituiranno) e infila le chiavi nella toppa della porta vetrata, da cui si intravede l’insegna che hanno disegnato Caterina e Simone, ma che ancora non è stata appesa, forse oggi sarà la volta buona. Tra i raggi di luce polverosi che filtrano dalle vetrine si intravedono gli oggetti raccolti nei mesi scorsi. Non fa in tempo ad accendere le luci, che si sente chiamare:

«Ciao, è qui la biblioteca degli oggetti?»...

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