«Scrivo with a deep distrust and a deeper faith». Sul bilinguismo di Beppe Fenoglio
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L'idea che l’Europa potesse cadere in un nuovo atroce conflitto era ancora lontana quando Beppe Fenoglio si iscrisse al Liceo di Alba, sua città natale. Nel cuore di un’Italia “fascistissima”, sempre più vicina alla chimera autarchica e lontana dal nemico inglese, Fenoglio coltivava – nel suo piccolo – una singolare passione per il mito dell’Impero Britannico, che – nella sua immaginazione – «aveva da essere così nordico, così protestante…». Dall’assidua lettura all’assidua scrittura il passo è breve. L’uso della lingua inglese non è infatti solo cifra stilistica: lo scrittore del Partigiano la usa per avvicinarsi ai suoi modelli anglosassoni in un processo di mimesi narrativa e lessicale.
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