Il Mapping Party come strumento di supporto alla Governance locale
Description
Lo spirito del progetto OpenStreetMap è la conoscenza del territorio in cui si vive, si studia o si lavora. I mapping party hanno l’obiettivo di favorire la condivisione di questa conoscenza e, se coinvolgono con successo gli stakeholders del territorio (amministrazioni locali, istituzioni culturali e produttive fino al singolo cittadino), possono rappresentare un interessante strumento a supporto della Governance locale.
È questo il caso del Torino Mapping Party, organizzato da 5T e ITHACA, con il patrocinio della Città di Torino, che è giunto alla sua terza edizione. L’iniziativa del Torino Mapping Party nasce per volontà delle due società, che si occupano in contesti differenti di mappe e che hanno adottato OpenStreetMap come cartografia di riferimento. In particolare, il Comune di Torino ha patrocinato l’evento fin dalla sua prima edizione, intuendone la potenzialità di coinvolgere attivamente i cittadini.
L’interesse e l’entusiasmo sono cresciuti anche da parte di altri enti e organizzazioni locali che contribuiscono allo sviluppo del territorio e che si sono resi disponibili ad arricchire le mappe OSM per il territorio di Torino, mettendo a disposizione i propri dati.
La terza edizione dell’evento Torino Mapping Party - Collaborative mapping for an accessible culture ha coinvolto attivamente tre istituzioni museali (Musei Reali Torino, Museo Nazionale del Cinema e Museo Egizio), che hanno aperto le loro porte ai cittadini-mapper per una mappatura dei propri spazi e collezioni. Si amplia quindi il concetto di accessibilità: in questa edizione le mappe OSM sono state arricchite anche di informazioni culturali. La città risulta così più accessibile a tutti: a persone con deficit fisici, disabilità sensoriali e alle fasce deboli della cittadinanza.
L’indoor mapping nei musei è stata l’occasione per i partecipanti di cimentarsi per la prima volta con un tipo diverso di rilievo, che prevedeva una grande varietà di elementi da mappare: defibrillatori, opere d’arte e reperti archeologici come i sarcofagi egizi, le mappe e i modelli tattili per chi ha difficoltà visive, oltre alla distribuzione degli spazi museali.
I mapper si sono anche impegnati a rilevare l’accessibilità e la presenza di alcuni ausili per i cittadini legati alla mobilità nel tessuto urbano (semafori, marciapiedi, strisce pedonali) nell’area che racchiude le 3 istituzioni museali coinvolte: sono state apportate più di 3.300 modifiche al database concentrate in un’area geografica di estensione limitata. I dati raccolti sono confluiti in OSM, ma hanno anche arricchito la base dati di alcuni servizi per la cittadinanza basati su OSM (ad esempio Muoversi a Torino) che, grazie al continuo aggiornamento del database geografico libero, possono fornire ai cittadini un aggiornamento continuo sull’evoluzione del territorio e della mobilità. L’adozione delle app Mapillary e Wheelmap per la mappatura degli spazi esterni ha inoltre permesso un rilievo capillare delle aree di interesse, a supporto delle modalità di rilievo più classiche.
Ogni anno la partecipazione evolve: l’evento è diventato un ritrovo per affezionati e OSMer locali, ma è anche l’occasione per avvicinare al mondo OSM nuovi mappatori, cittadini attivi e partecipativi.
OpenStreetMap diventa strumento di cambiamento del territorio!
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