Intelligenza artificiale, utilizzazioni libere per esigenze di ricerca e nuova Direttiva Copyright
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La legge sul diritto d’autore collide frontalmente con il progresso scientifico. Mentre il progresso si basa sul dialogo pubblico tra uomini di scienza, la legge sul diritto d’autore restringe sempre di più gli spazi di libera discussione e lo fa paradossalmente nel momento in cui l’uomo dispone della più potente tecnologia (il Web) utile a rafforzare ed estendere la comunicazione tra esseri pensanti. La politica legislativa europea sul diritto d’autore è sempre più plasmata su (alcuni) interessi commerciali e sempre meno incline a propiziare il progresso della conoscenza. La direttiva UE 790/2019 sul diritto d’autore nel mercato unico digitale aggiunge un altro tassello alla legislazione che minaccia l’evoluzione della scienza. Ciò non dovrebbe preoccupare solo gli scienziati ma tutti i cittadini e anche le imprese che si dedicano all’innovazione tecnologica. Senza una scienza libera e pubblica, senza una scienza aperta, non ci può essere né progresso culturale, né innovazione tecnologica. Da questa prospettiva la disciplina delle c.d. eccezioni (al diritto di esclusiva) concernenti la ricerca scientifica non risolve il conflitto tra scienza e legge sul diritto d’autore.
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