Medusa come Rappresentazione Metaforica dell'Isola Sardo-Corso-Atlantidea: Un'Interpretazione Storico-Politica del Mito
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Questo paper esplora una nuova interpretazione della figura di Medusa, proponendo che essa rappresenti l'isola sardo-corso-atlantidea[1] (l'odierna Corsica e Sardegna un tempo collegate da un lembo di terra) dopo la sua semi-sommersione. Sostenendo che la Damnatio Memoriae avesse proibito il riferimento diretto a tale isola, come ipotizzato da Usai (2021-2024), si ipotizza che il mito di Medusa sia stato creato come metafora geografico-politica per evitare la repressione, l’esilio o la condanna a morte. Il mito di Medusa sarebbe quindi una narrazione criptica rivolta agli iniziati per evitare la censura e la punizione. La figura di Perseo, incaricato di "tagliare la testa" di Medusa, viene interpretata come quella di un militare inviato nel blocco sardo corso con una missione politico-geografica: separare la Corsica dalla Sardegna, tagliandole metaforicamente la testa. L'esilio di Ovidio, per la sua rappresentazione compassionevole di Medusa, viene considerato come una reazione della Roma imperiale alla violazione della Damnatio Memoriae.
[1] Usai, L. (2024). Atlantide è il blocco geologico sardo corso semisommerso nell'antico Oceano Atlantico, oggi chiamato Mediterraneo Occidentale. Zenodo. https://doi.org/10.5281/zenodo.13750972
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