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Published September 6, 2017 | Version v1
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Rapporto di sintesi preliminare sul Terremoto dell'isola d'Ischia (Casamicciola) M4.0 del 21 agosto 2017 (6 settembre 2017)

  • 1. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Description

Il 21 agosto 2017 alle ore 20:57 (ora italiana) un terremoto di M L 3.6±0.2, M D 4.0±0.3 ha colpito l’isola d’Ischia. Il calcolo della magnitudo momento ha preliminarmente fornito valori tra 3.8 e 4.0.

L’isola è la parte emersa di un apparato vulcanico che insieme ai Campi Flegrei e all’isola di Procida costituisce il “Distretto Vulcanico Flegreo”. Le rocce vulcaniche presenti sull’isola sono il prodotto di eruzioni sia effusive che esplosive, anche di grande intensità, avvenute dalla sua formazione. L’ultimo periodo di attività è iniziato circa 10.000 anni fa ed è proseguito in epoca storica con una serie di eruzioni, l’ultima delle quali è avvenuta nel 1302 d.C. (colata lavica dell’Arso, vedi figura).

L’ipocentro del terremoto è stato localizzato in prossimità del comune di Casamicciola Terme a bassa profondità (latitudine 40.74°, longitudine 13.90°, profondità di circa 2 km). L’INGV è arrivato a questa localizzazione dopo numerose elaborazioni che hanno considerato tutti i dati delle reti di monitoraggio che man mano si rendevano disponibili nonché modelli di velocità crostale resisi via via più dettagliati e accurati per l’isola d’Ischia, caratterizzata da un alto flusso di calore (150-200 mW/m 2 ) che pone la transizione fragile-duttile a una profondità inferiore ai 5 km. L’iterazione nei calcoli della localizzazione dell’evento sono stati ampiamente al di sotto dell’incertezza insita nei dati a disposizione della rete sismica nazionale (5-10 km in orizzontale e 5-10 km in verticale), dovuta all’assenza di stazioni sismiche in tutto l’areale tirrenico a ovest. Il meccanismo focale non è ben vincolato per la bassa qualità del segnale sismico e la forte attenuazione in area epicentrale. Tuttavia, i vari modelli elaborati indicano una rottura su un piano N85°±10 immergente a nord ipoteticamente circa 70°, con dominante componente estensionale. Lo slip ipocentrale è stimabile in circa 10-15 cm.5

L’area epicentrale interessata dal danneggiamento è risultata confinata nella porzione centro-settentrionale dell’isola, che è stata interessata da uno scuotimento con accelerazioni del suolo nell’ordine di 0,27 g. Questi valori così elevati sono stati certamente causati dalla superficialità dell’ipocentro ma anche dall’effetto della geologia di superficie che ha giocato un ruolo fondamentale nell’amplificazione delle onde al passaggio in terreni con velocità sismiche basse. L’area centro-nord dell’isola è stata inoltre quella interessata dalle deformazioni superficiali maggiori con un abbassamento del suolo fino a 3.6-4 cm come evidenziato dal dato SAR.

A seguito della scossa principale sono stati registrati alcune decine di eventi di entità molto piccola (con magnitudo minore o uguale a 1.0) ed un unico evento di M D =1.9 avvenuto il 23 agosto alle 05:04 (ora italiana).

Secondo il catalogo sismico CPTI15 (Rovida et al., 2016 http://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/, aggiornato al 2015) il terremoto locale più forte e distruttivo avvenne nel 1883 e devastò il centro di Casamicciola Terme.

In questo primo rapporto di sintesi vengono brevemente illustrate le principali attività, ed i relativi risultati, svolte dall’Istituto nei primi 8 giorni dopo l’evento. Tutte le analisi qui descritte sono ancora in corso per cui devono considerarsi come preliminari e soggette a futuri affinamenti e integrazioni.

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RAPPORTO DI SINTESI SUL TERREMOTO 6 settembre 2017 (2).pdf

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