Published October 8, 2022 | Version 1.0
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Che lo sforzo (o il bilanciamento?) sia con te! L'art. 17 della direttiva copyright e la libertà di espressione nel diritto europeo dell'era digitale

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  • 1. Sciences Po

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This paper comments on the judgment of the Court of Justice of the European Union of 26 April 2019, C-401/19, delivered after the Republic of Poland's action for annulment of Article 17 of Directive 2019/790/EU on copyright and related rights in the digital single market (Copyright Directive).

The ruling comes at the wake of complex developments on the topic of intermediary liability in European copyright law, as well as the topic of the use of automatic content recognition systems and the so-called prohibition of general surveillance in Article 15 of the E-Commerce Directive, 2000/31/EC.

After a concise review of the main elements that allow Article 17 to be framed in this debated context, this comment explores how the recent ruling suggests that in order to assess the legitimacy of Article 17(4), relating to the so-called "best efforts", it is necessary to pay attention to the implementation of the provision in its entirety, and how its transposition by the Member States can be questioned.

In this regard, the focus is, on the one hand, on the enhancement of exceptions and limitations as user rights, and, on the other hand, on the adoption of applied solutions involving the blocking of content contextually to its uploading. The comment concludes by briefly turning to the implementation strategy followed by the Italian legislator.

Il presente lavoro commenta la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 26 aprile 2019, C-401/19, pronunciata a fronte del ricorso per annullamento della Repubblica di Polonia dell’art. 17 della direttiva 2019/790/Ue, relativa al diritto d'autore e ai diritti connessi nel mercato unico digitale (direttiva copyright).

La pronuncia si colloca all'esito della complessa evoluzione del tema della responsabilità degli intermediari nel diritto d'autore europeo, nonché del tema dell'utilizzo di sistemi di riconoscimento automatico dei contenuti e il c.d. divieto di sorveglianza generale di cui all'art. 15 della direttiva e-commerce, 2000/31/Ce.

Dopo aver ripercorso brevemente i principali elementi che consentono di inquadrare l’art. 17 in tale dibattuto contesto, il commento esplora come la recente pronuncia suggerisca che per valutare la legittimità dell'art. 17(4), relativo ai cd. “massimi sforzi”, sia necessario prestare attenzione all'implementazione della norma nel suo complesso, e come la trasposizione da parte degli Stati membri possa essere messa in discussione.

In merito a ciò, ci si sofferma soprattutto, da un lato, sulla valorizzazione di eccezioni e limitazioni quali diritti degli utenti e, dall'altro, sull’adozione di soluzioni operative che comportino un blocco del contenuto contestuale al caricamento. Il commento conclude volgendo brevemente lo sguardo alla strategia di implementazione seguita dal legislatore italiano.

Notes

Versione più estesa del commento a sentenza pubblicato in Il Foro italiano, 2022, IV, 423.

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LTRP_51_Marta_Arisi_2022_def.pdf

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