Published May 9, 2022 | Version v1
Journal article Open

Kapłan jako głowa we wspólnocie kościelnej według Ef 4,7-13

  • 1. Siedlce/UMK Toruń

Description

Sacerdote - capo della comunita ecclesiale secondo Ef 4,7-13

L’articolo tiene conto della struttura della chiesa a cui capo sta il pastore - sacerdote. Questo si riferisce sia alla chiesa universale come anche ad ogni singola comunita ecclesiale La comunita viene considerata come un corpo. In ogni corpo si verificano delle relazioni tra le membra a succedono dei movimenti che sono delle manifestazione della vita dell’organismo. Nella teologia paolina (specialmente deutero-paolina) la Chiesa viene considerata come corpo di Cristo a cui capo sta lo steso Cristo (Col 1,18).

Nel quarto capitolo della Ef troviamo la visione dell’unita della comunita ecclesiale in cui ciascun membro vive „la grazia secondo la misura del dono di Cristo” (Ef 4,7). A questo punto l’Autore della Ef si riferisce al Salmo 68,19. Si tratta dell’ ascendere (anabai,nw) in cielo. In seguito l’Autore della Ef sviluppa il significato del movimento di cui parla il Salmo e fa un certo massal esegetico giocando sulla relazione tra i verbi ascendere e discendere (katabai,nw) e poi anche fa un allusione alla distribuzione dei doni in quanto parla delle diverse funzioni (apostoli, profeti, evangelisti etc.) in servizio dell’edificazione del corpo di Cristo.

Nell’articolo viene sviluppato pure il motivo dell’imprigionamento di cui parla il Salmo e anche Ef (CEI traduce: ha portato con se i prigionieri). L’espressione del Salmo e anche della Ef sembra molto significativa anche se in un certo senso enigmatica: h|cmalw,teusaj (-sen) aicmalwsi,an. Letteralmente significa: imprigionando la prigionia (prendendo in schiavo la schiavitu). Nel corso dell’articolo questa verita-realta, avvenuta in Cristo, viene considerata in riferimento al momento del battesimo in cui gli uomini attraverso l’immersione nella morte e risurrezione di Cristo vengono liberati, ossia vengono privati di cio che sembra a loro necessario per la loro vita, ma di fatto costituisce la ragione della loro schiavitu. Questa e la paura della morte e dipendenza dal peccato (vedi Ebr 2,14n; Rm 7,14-25; Ga 5,16n). Proprio questa schiavitu viene da Cristo, discendente ed ascendente, imprigionata (resa impotente o disattivata).

Il movimento e l’attivita che sono avvenute in Cristo in quanto capo, costituiscono una matrice per 1’atteggiamento di ogni capo della comunita ecclesiale. Questo atteggiamento (concezione di vita) viene comunicato a ciascun membro della comunita nella realta del battesimo. In modo particolare e del tutto specifico questo si riferisce a colui che sta come capo visibile rispetto alla comunita - in quanto pastore (sacerdote, vescovo). Egli ha il dono e il compito (munus) di presiedere il processo di realizzazione di questo movimento di discesa e di ascesa in tutto il corpo e di promuovere questo tipo della concezione di vita come un continuo ridurre all’impotenza (imprigionamento) di cio che tiene l’uomo schiavo, cioe la paura della morte. Solo questo fa percepire la vera distribuzione di tutti i doni nel seno della Chiesa per farla crescere in unita come il corpo di Cristo. Cosi cresce una comunita in cui si realizza lo stato di uomo perfetto in Cristo e la comunita diventa il segno per il mondo.

Files

1_Zbigniew_Kiernikowski_TSS_7_(2010)_9-30.PDF

Files (6.2 MB)

Name Size Download all
md5:7cb5495760249cd4cf45e75fe29dc5c0
6.2 MB Preview Download

Additional details

Related works

Has part
Journal article: 10.5281/zenodo.6533887 (DOI)