Classificazione dei Tipi di Tempo e alluvioni in Toscana, nel contesto dei Cambiamenti Climatici

In occasione del 50° anniversario della disastrosa alluvione del 4 novembre 1966 a Firenze si ripropone il problema della vulnerabilità del nostro territorio agli eventi alluvionali, soprattutto nel contesto dei cambiamenti climatici che stanno progressivamente estremizzando il clima del nostro pianeta e, in particolare, del bacino del Mediterraneo. Le proiezioni climatiche dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) infatti indicano le regioni che si affacciano sul Mediterraneo tra quelle che maggiormente risentiranno nei prossimi anni dell’intensificarsi dei fenomeni precipitativi. Questa previsione rende quanto mai attuale lo studio dei grandi eventi alluvionali del passato per verificare quali siano state le circolazioni atmosferiche che li hanno favoriti. Un valido e duttile strumento utile a tale scopo è rappresentato dalle Classificazioni dei Tipi di Tempo, oggetto tra l’altro del progetto europeo 733 del COST (Harmonisation and applications of weather type Classification for European Regions). Tali classificazioni sono utilizzate per riassumere la variabilità della circolazione atmosferica in pochi “tipi di tempo” che possono essere facilmente descritti in tutte le loro caratteristiche termo-pluviometriche. Questo strumento è stato utilizzato dal Consorzio LaMMA con l’intento di fare un’analisi climatica sulla nostra regione, analizzando anche eventuali trend di frequenza delle varie circolazioni legati ai recenti cambiamenti climatici. In particolare in questo lavoro si vuole mettere in evidenza la predisposizione di alcuni tipi di circolazione atmosferica a determinare eventi alluvionali in Toscana, utilizzando i trend per verificare anche se questi tipi di circolazione sono in fase di aumento o diminuzione. Sono molti i temi affrontati, temi che sicuramente potranno rappresentare spunti per successive attività di ricerca. Tra questi merita sicuramente una menzione speciale un possibile nuovo approccio per le previsioni stagionali in modo che queste non siano limitate a descrivere semplicemente delle anomalie termo-pluviometriche, ma indichino anche quali circolazioni atmosferiche prevarranno nei vari mesi presi in considerazione, elemento quest’ultimo utile anche per la previsione del rischio di episodi alluvionali.