Le bande IR dei pigmenti e coloranti blu

Nell’analisi dei più ricorrenti pigmenti blu troviamo fondamentalmente quattro tipi di composti chimici, Carbonati (Azzurrite), Silicati (Blu egiziano, Oltremare e Azzurro di Smalto o Smaltino), Ossidi (Blu di Cobalto e Blu Ceruleo) e composti organici (Indaco, Blu di Prussia e Blu Ftalo) e più di rado Fosfati (Vivianite) e Solfato-Manganato (Blu di Manganese). Così dunque la spettrofotometria IR sarà utile, per esempio, per distinguere l’Azzurrite dal Lapislazzuli/Oltremare o dal Blu Egiziano, oppure dall’Indaco. 
Per quel che riguarda gli spettri IR dei pigmenti blu a base di Silicati, SiO₄^4-, cioè, Lapislazzuli/Oltremare (Silicato di Sodio e Alluminio contenenti Solfuri), Blu Egiziano (Silicato di Rame e Calcio) e Smaltino (Silicato doppio di Potassio e Cobalto contenenti Ossidi metallici), presentano un forte assorbimento nella regione 1060─1000 cm^-1 a causa dello stretching asimmetrico del Silicato (Si―O―Si). Per ciò che concerne l’Indaco, ha un complesso e caratteristico spettro IR. Pertanto ci troviamo davanti spettri abbastanza diversi, che mostrano assorbimenti a diverse frequenze e quindi non c’è sovrapposizione di bande. In questo senso, sarà una metodologia particolarmente adatta anche per individuare la presenza del Blu di Prussia (Ferrocianuro di Ferro(III)), giacché il suo spettro IR presenta un’intensa banda di assorbimento a 2090-2083 cm^-1, quindi in una regione dove la maggiore parte delle sostanze organiche e inorganiche non forniscono segnali.
Tuttavia, troviamo fondamentalmente due eccezioni a quest’utilità, da una parte la difficoltà per differenziare i pigmenti a base di Silicato, cioè, l’Oltremare, lo Smaltino e il Blu Egiziano e d’altra parte sarà comunque problematico distinguere il Blu Ceruleo dal Blu di Cobalto (ambedue pigmenti a base di Ossido di Cobalto).