Published February 22, 2020 | Version v1
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MONTI SIBILLINI, UN LAGO E UNA GROTTA COME ACCESSO OLTREMONDANO (PARTE 2)

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I misteri del Monte Sibilla e dei Laghi di Pilato, situati tra i Monti Sibillini in Italia, costituiscono entrambi enigmi antichi e ancora inspiegati. In due precedenti articoli, "Nascita di una Sibilla: la traccia medievale" e "Una leggenda per un prefetto romano: i Laghi di Ponzio Pilato", abbiamo posto in evidenza due livelli narrativi addizionali, connessi alla figura di Morgana la Fata e alla nota tradizione leggendaria che ha circondato la figura di Ponzio Pilato. Con un terzo articolo, "Monti Sibillini: la leggenda prima delle leggende", abbiamo identificato una serie di aspetti comuni che segnano entrambe le leggende, sia in relazione al Lago di Pilato che alla Grotta della Sibilla, con almeno tre tratti condivisi: leggendarie presenze demoniache; rituali negromantici effettuati presso entrambi i siti; e leggendarie tempeste e devastazioni che si sarebbero levate da ambedue i luoghi. Con il presente articolo affrontiamo un quarto aspetto assai significativo che sembra caratterizzare entrambi i luoghi, la Grotta e il Lago: parrebbe che essi siano stati considerati come una sorta di passaggio verso regioni oltremondane, a motivo della presenza di specifici elementi narrativi, come il 'ponte del cimento', che sono usualmente rinvenibili in tradizioni letterarie che descrivono viaggi visionari nell'Aldilà. Il regno infero e la sua accessibilità ai viventi ha sempre costituito un illustre ed emozionante tema letterario nella produzione della tradizione occidentale, a partire dall'antichità classica, attraversando il Cristianesimo delle origini e percorrendo i secoli del Medioevo. Dall'"Odissea" di Omero all'"Eneide" virgiliana, da Papa San Gregorio Magno ai sogni visionari originati nell'Irlanda medievale, e fino alla leggenda del Purgatorio di San Patrizio, gli uomini hanno sempre sognato il sogno della vita oltre la vita, con le sue ombre, i suoi demoni e le sue torture. Nella presente ricerca ripercorriamo i principali esempi letterari concernenti le visioni narrative dell'Aldilà nella cultura occidentale. Inoltre, vengono posti in evidenza gli stretti legami letterari che possono essere rilevati tra i racconti leggendari relativi alla Grotta della Sibilla e al Lago di Pilato, situati tra i Monti Sibillini, e due notissime narrazioni, di enorme successo, che descrivono due specifici viaggi all'interno delle regioni oltremondane: la leggenda della Sibilla Cumana, con il Lago d'Averno e la tenebrosa grotta che permetteva di accedere al regno dei morti, e la leggenda del Purgatorio di San Patrizio, che pone in scena un altro lago, Lough Derg, e un'altra sinistra caverna. Nel presente articolo mostreremo le ripetute contaminazioni che hanno avuto luogo tra i temi narrativi che connettono le tre diverse, e sostanzialmente irrelate, leggende, nella forma di un palese trasferimento di temi narrativi e situazioni dagli illustri e ben noti racconti cumano e irlandese, verso un racconto italiano che sembra essere caratterizzato da alcuni tratti narrativi e geografici comuni, anche se localizzato in una differente ambientazione, e malgrado la sua sostanziale indipendenza dalla narrazioni che riguardano Lough Derg e Cuma. Una contaminazione che ha percorso i secoli del Medioevo, transitando lungo invisibili flussi narrativi orali, e infine materializzatisi all'interno delle opere quattrocentesche vergate da Antoine de la Sale e Andrea da Barberino. L'ipotesi che ne deriva, dalle significative conseguenze, è costituita dalla possibilità che un leggendario punto di passaggio verso un qualche genere di Aldilà possa essere stato localizzato, da una tradizione molto antica che avrebbe lasciato labili tracce nella letteratura conosciuta, tra le vette degli Appennini nell'Italia centrale. E i segni rilevanti relativi a questo mitico punto di passaggio sarebbero stati associati, proprio come a Cuma e a Lough Derg, allo stesso tipo di forme geografiche, un lago e una grotta: entrambi avrebbero segnalato la presenza di un leggendario 'hot spot' sulla superficie della Terra, presso il quale un mitico punto di ingresso oltremondano sarebbe stato localizzato. In tale scenario, varie questione vengono lasciate aperte al termine del presente articolo: per quale motivo questo sito appenninico avrebbe dovuto essere considerato come un ulteriore punto di ingresso verso l'Aldilà? Se la nostra ipotesi fosse corretta, di quale sorta di regione oltremondana si sarebbe trattato? Quale genere di sogni spaventosi avrebbero concepito gli uomini presso il Lago e la Grotta situati tra le montagne dell'Appennino centrale? Quale leggenda viveva in quest'area prima che i leggendari racconti medievali relativi a una Sibilla e a Ponzio Pilato si stabilissero in questi luoghi? L'evidenziazione del carattere oltremondano che marca il massiccio dei Monti Sibillini, in Italia, può condurre la ricerca verso una maggiore comprensione del nucleo mitico del complesso leggendario che abita queste imponenti montagne italiane, aprendo una nuova strada che sarà pienamente percorsa in un futuro, e conclusivo, articolo, attualmente in corso di preparazione. Questo articolo costituisce la Parte 2 dell'articolo completo riguardante la predetta tematica, ed è anche parte di una serie completa di articoli sulla vera origine delle leggende della Sibilla Appenninica e dei Laghi di Pilato, una serie che comprenderà ulteriori articoli i quali saranno in grado di fornire nuove, inedite informazioni in merito a questa affascinante tematica.

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Sanvico_Michele - ApennineSibyl (Otherworld PART2 final 22 Feb 2020 ITA).pdf